Festa Regionale di Fratelli d’Italia “L’Italia vincente”
Al convegno a Firenze della Festa Regionale “Italia vincente” ho parlato di Giustizia e delle riforme necessarie in questo ambito.
Le posizioni del nostro partito sulla giustizia sono tra le più travisate e calunniate.
EPPURE il nostro programma era chiarissimo. Ci accusano di aver fatto retromarcia rispetto ai nostri valori di sempre MA FIN DA SUBITO, siamo intervenuti per “salvare” ad esempio
l’ERGASTOLO OSTATIVO: che non consente ai detenuti per mafia di poter accedere ai benefici penitenziari in assenza di collaborazione con la giustizia,
Sempre a gennaio, abbiamo ritoccato la riforma Cartabia prevedendo la PROCEDIBILITA’ DI UFFICIO per i reati dove ci sia L’AGGRAVANTE DEL METODO MAFIOSO o della finalità di terrorismo.
Poi ci hanno accusato di voler boicottare le indagini sabotando le intercettazioni,
mentre col DECRETO ASSET abbiamo esteso ad alcuni reati gravi l’utilizzo delle intercettazioni: lo strumento investigativo infatti si potrà utilizzare nei procedimenti per reati legati al traffico illecito dei rifiuti, reati legati alla mafia e ai sequestri di persona.
Ovviamente per interventi più strutturali servirà più tempo…
Mi riferisco a problematiche di tipo strutturale che affliggono la amministrazione della giustizia nel suo complesso:
1) Una è la LENTEZZA CRONICA della macchina giudiziaria nel dare risposte ai cittadini..
lentezza che nel civile costituisce la più grave falla nella competitività del nostro sistema economico e nella sua capacità di attrarre investimenti
mentre nel penale tende a erodere la legittimità delle misure cautelari restrittive, sotto la spinta di svariate sentenze della Corte Europea dei diritti dell’Uomo e delle più recenti raccomandazioni della Commissione.
2) L’altra è, a mio avviso, una tendenza che si è andata accentuando negli ultimi anni e che possiamo indicare come la SCARSA CAPACITA’ DEL SISTEMA DI CORRISPONDERE AL COMUNE SENSO DI GIUSTIZIA DE CITTADINI:
Riguardo la LENTEZZA DELLA GIUSTIZIA si tratta di questione annosa rispetto alla quale la riforma Cartabia, varata dal precedente governo, non sembra aver portato significativi miglioramenti.
Pur consapevole della complessità del problema, vi vorrei portare come esempio una vicenda di cui mi sono occupata personalmente. Da tempo mi interessavo dei problemi connessi alle adozioni e constatavo le diffuse lamentele circa i tempi lunghissimi occorrenti ai Tribunali per disporre le adozioni: sono andata a verificare ed ho riscontrato una serie di lungaggini procedurali molte delle quali sostanzialmente inutili.
Tanto per dire, riscontrato uno stato di abbandono del minore, e messo il bambino in casa famiglia, bisogna convocare i genitori naturali: se non si presentano occorre ricercarli; poi si invitano a occuparsi del minore: se non lo fanno si riconvocano; se non si presentano si cercano di nuovo e si chiede loro perché non si sono occupati del minore. E così passano gli anni e il minore diventa adulto in un istituto.
Ho presentato una proposta di legge per accelerare in modo drastico i tempi delle adozioni, ed ho maturato la convinzione che il nostro sistema di diritto ha un grande amore per le procedure ma spesso perde di vista il risultato. Una mentalità che va cambiata.
Riguardo invece all’altra problematica che reputo molto sentita dai cittadini è quella di una SOSTANZIALE INEFFICACIA DELLA GIUSTIZIA:
In Italia da indagato sei colpevole, se sei condannato cominciano gli sconti: perché anni e anni di propaganda che martellava dicendo che il criminale è in realtà una vittima della società capitalistica hanno prodotto un sistema per cui punire qualcuno per un reato commesso diventa problematico.
Un complesso di norme (le ultime anche nella riforma Cartabia) hanno fatto sì che, tra SANZIONI SOSTITUITIVE e LAVORI DI PUBBLICA UTILITA’ quasi nessuna sentenza di condanna (se non per reati gravissimi) comporti la reclusione in carcere.
E quei pochi che ci entrano, tra permesso premio e sconti di pena, ne escono velocemente.
Guardate che non sto parlando di garantismo: il garantismo significa assicurare a chiunque sia indagato ogni e più ampia possibilità di difesa, ma il garantismo spesso si confonde con l’impunità, e questo non lo accetto.
Avrete visto i recenti episodi di cronaca che raccontano di folli che, guidando ubriachi o mentre filmano sul cellulare, uccidono persone: in qualunque paese del mondo queste persone sarebbero state subito arrestate e portate in manette davanti ad un giudice, tranne in Italia dove accade che i parenti delle vittime possono incontrare il giorno dopo l’incidente la persona che ha distrutto la loro vita mentre si prende un caffè in centro.
Dobbiamo invertire questa tendenza, e si è già cominciato a farlo, basta guardare le NUOVE NORME SUI REATI COMMESSI DAI GIOVANISSIMI, in tema di reati minorili come risposta ai fenomeni violenti delle baby gang,
IL DECRETO CAIVANO
Con pene anche per i minorenni, perché occorre inculcare il senso di responsabilità anche nei giovani.